All'epoca della
scelta della mia tesi, volli occuparmi di disturbi alimentari in adolescenza
ed, in particolare, dell'influenza di internet sulla diffusione delle patologie
legate alla ricerca della bellezza ad ogni costo: relazione disarmonica con il
cibo, ma anche dismorfofobia, e hikikomori, patologie giovanili che inducono
l'uno ad una percezione distorta del proprio fisico, l'altro all'isolamento sociale.
Con grande passione, il giorno della mia discussione, narravo del mio faticoso lavoro alla ricerca di informazioni sui siti pro-ana, che incitavano spudoratamente all'anoressia. Questi erano spazi nei quali le ragazze si scambiavano le informazioni più disperate, da come vivere con una mela al giorno, alle scuse da inventare ai propri cari per giustificare il saltare il pasto. Approfittando della libertà concessa da internet, crescevano come funghi ma con altrettanta rapidità questi siti venivano oscurati, rendendo spesso vane le mie ricerche di informazioni su un fenomeno che strava nascendo proprio in quegli anni.
Il
videoproiettore mostrava perciò una modella come questa, che io avevo
sapientemente inserito nella mia presentazione: pochissime parole, molte
immagini per un problema che sentivo già allora molto importante.
A un certo punto,
vedendo il Professore palesemente inquieto, con una faccia stranissima, gli
chiesi, un po' trepidando, se per caso stessi dicendo qualcosa che non
andava... Lui mi disse: "no, guardi, è molto interessante ciò che sta
dicendo... interessantissimo davvero... Ma, per cortesia, tiri via
quell'immagine, non riesco a guardarla!"
Con il tempo e
qualche ricerca filologica mi sono interrogata più a fondo sull'origine del
termine "mannequin", così tanto simile alla nostra parola
"manichino". "Manichino", in effetti, trae origine proprio
da "mannequinn", termine con il quale, in passato si indicavano le
attuali modelle.
Manichino o
Mannequin, sono perciò derivati entrambi dal medievale MANN, antico olandese, diminutivo
di "uomo", nel senso un po' spregiativo di "omiciattolo". Il termine fu usato successivamente per indicare fantocci e modelli da pittori,
utilizzati negli atelier degli artisti.
Quando si torna
all'origine delle parole, si comprendono molte cose...
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