- Scusi, mi sono persa ... saprebbe mica
indicarmi dov’è la Piazza del Comune?
- Certamente! Se vuole l’accompagno, sono di
strada anch’io...
- Volentieri, grazie! E’ la prima volta che
vengo in questa città ed ho anche urgenza di trovare questo posto perchè ho un
appuntamento importante! Lei vive qui?
- Sì, vivo in questi luoghi da una
quindicina d’anni, ho percorso molte strade, conosco bene questa città. Ma ci
sono molti scorci che mi sono ancora sconosciuti e che scopro insieme alle
persone che accompagno.
- Ah! Lei, dunque, accompagna le persone
proprio là, dove devono andare?
- Faccio strada solo a chi me lo chiede. Chi
mi chiede aiuto sa dove vuole andare, ma spesso non sa come arrivarci. A volte bastano davvero poche indicazioni, a
volte faccio un pezzo di strada anch’io, insieme a loro, perchè il tratto è più
lungo, o un po’ pericoloso o complicato da spiegare.... A proposito: eccoci
arrivati!
- Bene, siamo anche in anticipo! Posso
offrirle un caffè in cambio di questa sua gentilezza?
- Un caffè è sempre una buona idea, la
ringrazio!
Questo breve
dialogo potrebbe essere l’immagine di ciò che faccio con il cosiddetto
“counseling” o, per chi non ama gli inglesismi, nella “consulenza psicologica”.
Generalmente
questa breve consulenza si svolge in poche sedute, a volte anche in una sola,
anticipata da un contatto telefonico, a volte addirittura via telefono o via
chat.
Il tutto si
realizza in studio, negli spazi che ho predisposto per questa specifica
attività non-terapeutica, ma anche fuori, negli uffici, nelle scuole o anche camminando in un
parco, a seconda dell’esigenza di chi si rivolge a me.
Quando è
consigliabile scegliere una consulenza psicologica? Questi i casi che ho
identificato:
- Quando la persona ha un problema specifico da risolvere, cioè una situazione che sembra richiedere un surplus di energie vitali e che non si riesce a risolvere altrimenti.
- Quando si ha l’esigenza di un check-up della propria salute mentale: si desidera sapere se le proprie reazioni a qualche determinata situazione siano “normali”.
- In presenza di un sentimento o emozione molto forte (rabbia, senso di colpa, dolore, ecc) rispetto agli eventi passati, che rischia di esaurire le risorse psichiche della persona.
- Nella ricerca personale di nuovi equilibri a seguito eventi esistenziali particolarmente impegnativi.
Maria Grazia Schembri
Dottoressa in Psicologia
Counselor e Mediatrice di Conflitti
338 1873210 - mg.schembri@famigliando.it
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