Uno scambio di messaggi
molto divertente su Facebook mi ha sollecitato questo articolo.
Una persona mi chiedeva:
ma tu cosa fai ... veramente?
Già: chi sono mai questi
psicologi?
Cosa fanno tutto il
giorno... veramente?
Quei furbacchioni con qualche nozione di PNL che girano per case a far
firmare contratti per cose delle quali potreste fare tranquillamente a meno,
sono spregevolmente additati dalla mia ingenua, ma battagliera vicina di casa:
"Bisogna stare attenti a quelli! Sono psicologhi!", mi dice
ignorando completamente sia l'italiano sia la mia professione.
Mi fa un po' ridere, ma purtroppo il pensiero comune sulla psicologia e
sugli psicologi non differisce molto, nella sostanza, da ciò che pensa questa
simpatica nonnina.
Altre persone, anche di una certa cultura, sono convinti che gli psicologi
siano “mercenari” che vendono il loro tempo e la loro disponibilità
all'ascolto, solo perché nessuno ha più tempo e disponibilità all'ascolto.
Infine c'è chi li scambia per sostituti di funzioni religiose, spesso
oramai immigrati pure loro e con sempre meno appeal, o ancora per santi o eroi
che fanno con abnegazione e gratuità, attività sempre a contatto con le
tremende storie degli altri.
Di contro, spesso, noi del "mondo psy" ci nascondiamo un po'
altezzosi dietro il sigaro di Freud, le citazioni di Jung e le intuizioni di
Bateson, senza poi saper dire con parole semplici che cosa facciamo veramente.
Sappiate dunque che chi ha come compagno di lavoro la psicologia, porta
ogni giorno al guinzaglio una fiera. All'inizio sembra quasi una micetta tenera e
paffuta, ma ben presto, se non la si governa, rischia di ucciderti.
Chi ha studiato per anni questa materia lo sa bene. Innanzitutto c'è quella
storia dell'aggiornamento continuo, che qualche “vecchio” dell'ordine ha
pensato bene di rendere obbligatorio, per evitare morti, feriti e dispersi nel
lungo viaggio introspettivo a cui ti obbliga questa professione.
C'è il segreto professionale, che non è certo solo la tutela della privacy,
ma il custodire nel cuore la sofferenza dell'altro: un fardello molto pesante
da mettere in un cassetto, quando vuoi anche vivere una tua vita privata fuori
dallo studio.
Poi il professionista della psicologia si mette sempre in gioco in prima
persona: qualsiasi cliente incontri, lascia che ogni storia risuoni dentro di
lui e ne scavi le viscere. E sente la necessità di non lasciare le situazioni a
loro stesse, se solo sospetta ci sia ancora un unico, minuscolo tentativo per
trasformare le ombre in sorrisi.
Io appartengo a quei "tecnici" della psicologia che hanno scelto
di lavorare con persone "sane", nelle normali fasi di transizione
della vita, che, a volte per motivi più vari, non si riesce a superare da soli.
Sono varie le scuole di pensiero relative sia alla psicologia in senso
tradizionale che nel counseling psicologico: ci si riferisce alla terapia della
Gestalt, per esempio, o Cognitivo-comportamentale o Transazionale.
Personalmente sono di estrazione "Sistemica", laddove ogni tematica
proposta dal paziente è calata nel suo contesto relazionale ed emotivo e cerca
di tener conto di più fattori, tenendo aperte quante più finestre possibili
alla comprensione.
Lo Psicologo Counselor o Consulente Psicologico opera in contesto non-terapeutico:
egli si limita a "guidare", indicando trappole e
scorciatoie, ma solo ed esclusivamente dove, pur non conoscendo la strada, il paziente stesso vuole arrivare; il Consulente Psicologico fornisce inoltre strumenti pratici e
momenti di riflessione profonda, per facilitare la risoluzione al problema
portato dal singolo o migliorare una relazione di coppia.
Ho scritto altre volte sull'argomento, ma ritornarci giova, con tre domande
fondamentali:
·
Quando è tempo di attivare una breve consulenza psicologica?
·
E' possibile, dato un problema di coppia, che io venga da solo?
·
C'è garanzia di risultato?
Vediamole una per volta:
Quando è tempo di attivare una breve consulenza psicologica?
Quattro le situazioni tipiche che ho individuato personalmente:
·
Quando la persona ha un problema specifico da risolvere, cioè una
situazione che sembra richiedere un surplus di energie vitali e che non si
riesce a risolvere altrimenti.
·
Quando si ha l’esigenza di un check-up della propria salute mentale: si
desidera sapere se le proprie reazioni a qualche determinata situazione siano
“normali”.
·
In presenza di un sentimento o emozione molto forte (rabbia, senso di
colpa, dolore, ecc) rispetto agli eventi passati, che rischia di esaurire le
risorse psichiche della persona.
·
Nella ricerca personale di nuovi equilibri a seguito eventi esistenziali
particolarmente impegnativi.
E' possibile, rilevato un problema di coppia, che io venga da solo/a?
I problemi relazionali di coppia sono quelli per i quali ricevo maggiori
richieste. Per problema relazionale intendo una situazione di dis-agio che può
manifestarsi anche solo in uno dei due partner, ma che, magari nel tempo, si
teme andrà comunque ad impattare sulla coppia.
Può essere una gelosia, la mancanza di indipendenza economica di uno dei
due, un conflitto con le famiglie di origine, problemi nella gestione dei figli
e così via. Sono insomma problemi di persone "normali", che
necessitano parlare nella più totale riservatezza e chiarirsi le idee, per
esempio, per capire se è possibile continuare la relazione attuale o
interromperla.
In tutti i casi: essere insieme in consulenza di coppia facilita e
velocizza i processi di un problema che è già stato condiviso. Tuttavia
talvolta accadono episodi che si reputa necessario elaborarsi prima in sede
privata, soprattutto per la paura di "buttare alle ortiche" il
progetto di tutta una vita.
In questi casi è possibile e spesso auspicabile, effettuare consulenze
singole e, eventualmente in un secondo momento, inserire nella consulenza l'altra
persona della coppia.
C'è una "Garanzia del risultato"?
La garanzia del risultato non è riferibile a nessuna prestazione sanitaria,
tantomeno alla psicologia, visto che l'essere umano è molto complesso nella sua
struttura fisica e psicologica e moltissimi fattori concorrono al mantenimento
di uno stato di benessere così come di malessere.
Nella psicologia, in particolare, nessun professionista serio ed in buona
fede potrà mai dare una garanzia sui risultati, semplicemente perchè gran parte
del "lavoro" lo farà il paziente.
Quello che, sì, posso garantire fin da ora è che, volendo esplorare le
ipotesi che scopriremo insieme, farò tutto il possibile per accompagnarvi con
perizia e prudenza, nel migliore dei modi che conosco.
Maria Grazia Schembri
Dottoressa in Psicologia
Counselor e Mediatrice di Conflitti
Per approfondire
Per chi desidera approfondire i vari orientamenti teorici, consiglio un
bell'articolo sul sito di Medici Italia, contenitore scientifico all'interno
del quale sono iscritta anche io.
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