venerdì 30 ottobre 2015

Sulla paternità. Tra me e me...


No, dico... ma davvero pensi di poter essere piu' bravo dei tuoi genitori? Davvero davvero?

Pensa un po' a quanti "crepi" gli hai fatto venire!

Pensa a tutte le volte in cui il Brig e' passato da casa a fare due chiacchiere davanti ad un caffe' con i tuoi: "... si, insomma... qualche spinello di troppo a volte... ma in fondo le confermo che e' un bravo ragazzo, forse un po' randagio a volte, ma bravo... signora pero', se posso, accetti un consiglio... faccia sparire quella cosa che tiene li come un soprammobile: so che e' molto bello, ma e' un chilum ed e' evidentemente usato".

Pensa a quando sparivi per giorni come un gatto in calore a prendere e dare botte... cosi' "ti sentivi vivo" o "lottavi per un mondo migliore" o semplicemente "ti divertivi"... non importa se le botte erano alla manifestazione per i diritti umani, allo stadio o al bar: di botte si trattava, poche palle.

Pensa a tutte le volte in cui hai detto: "come i miei mai! Piuttosto non faccio figli!"

Bene. Bravo.

Ora pensa a questo: quante volte invece che dare in escandescenze, loro, cosi' apparentemente indeguati a crescere la persona speciale che ti sentivi, hanno fatto finta di nulla o hanno dato poca importanza a cio' che stavi facendo negando l'attenzione che cercavi di ottenere in maniera sbagliata. Evitando che tu trasformassi un atteggiamento errato o pericoloso in una "Tentata Soluzione Ridondante" (cit. Giorgio Nardone ed alle parole del Maestro aggiungerei immodestamente un "ricorsiva"). Pensaci.

Pensa a quante volte hanno fatto finta di guardare un caso particolare, solo un episodio, come se fosse importante solo quel 3 in matematica o quella rispostaccia arrogante e non l'intero contesto... come se non avessero parole, semi, idee forti ed importanti da contrapporre alle tue, che invece erano forti solo della tua ribellione.

Pensa a quante volte hanno fatto finta di essere meno di te pur avendo dalla loro un'esperienza molto piu' grande della tua, fingendo di perdersi affinche tu potessi trovare la tua strada... respingendo l'istinto di proteggerti a tutti i costi da te stesso.

Ora pensa ad un'ultima cosa, se puoi e se ci riesci.

Pensa che anche tua figlia un giorno sara' come te.

Paura, vero?

Da qui puoi decidere di pensarla in diversi modi.

Il primo e' il solito che conosci bene: "come i miei mai!" rinunciando a cogliere l'insegnamento e rimanendo drammaticamente solo come ti sentivi da adolescente.

Il secondo e' leggermente piu' evoluto ma non e' molto diverso dal primo nei suoi effetti: "se c'e' una giustizia nell'universo, adesso le spurgo tutte: ho un bel Karma sulle spalle!"... con questo ti metti il casco, salti in trincea ed aspetti che il mortaio cominci a cantare la sua canzone di morte e sai gia' che ogni metro, ogni centimetro di terreno, dovra' essere irrigato col sangue e col sudore per diventare davvero tuo.

Ce n'e' anche uno terzo: guardarti dentro e lasciare che le tue esperienze ti servano davvero da guida. E poi provare (se ci riesci) a guardarle anche con gli occhi dei tuoi "vecchi" e cercare di capire cosa avrebbero fatto loro al tuo posto, lasciando che la tua discendenza tragga insegnamento da cio' che agisci, piu' che da cio' che dici e che al contempo senta la forza delle tue radici ritrovate.

In tutti i casi.

Pensa che bello.

Avrai davvero l'occasione di dimostrare di essere bravo, piu' "bravo" di loro forse... sicuramente con strumenti diversi.

Sara' difficile.

Sara' bellissimo.

Sara' durissimo.

Buon viaggio al papa' che sei diventato.

"Ari? Vieni qui, figlia, per favore: ti devo parlare dei tuoi nonni e di quanto mi abbiano insegnato".

P.S.: grazie mamma, grazie papa'. 



Troubleshooter Relazionale 
Counselor Breve Strategico 


PS: 

Io metto sempre anche una musica. Questa è speciale perchè pubblicata da Peter Gabriel in occasione della morte di suo padre.



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