domenica 27 ottobre 2013

Un cuore spezzato non fa rumore

"Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso.
Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete.

Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio.

Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana.

Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore.
Se rumore c'è, è interno.
Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire.
Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male.
Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo.

Ecco cosa sembra e che rumore fa.
È un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai propri sentimenti.
L'amore è così...nessuno ne è indenne.
È selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore.
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente".
                                                                (Se tu mi vedessi ora - Cecelia Ahern)
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Il mio lavoro di consulenza alle coppie mi fa entrare spesso in contatto con la sofferenza, quella profonda ed esclusiva che può capitare solo se hai davvero avuto il coraggio di aprire il tuo cuore all'altro.

Recentemente, ripensando ai testi di un sito tutto mio, mi trovavo a riflettere sulle persone che, in questi anni, sono passate in studio per raccontarmi la loro storia, per farsi aiutare nei momenti di sconforto, soprattutto legati ad una separazione.

Benché le statistiche insistano sulla facilità con la quale le unioni, oggi, possono essere annullate, io non credo di aver mai accompagnato senza dolore, una coppia alla sua separazione.

Il dolore, nelle separazioni, esiste. E’ un dolore profondo e quasi “sacro”, che andrebbe affrontato con umile prudenza: nessuno a parte i protagonisti, può davvero sapere che impatto hanno avuto certi episodi sulla vita della coppia. Perciò non ci s’inganni: il dolore appartiene ad entrambi i con-sorti, magari per motivi diversi. 

C'è chi, magari dopo anni di inosservato malfunzionamento della relazione, si trova a subire una separazione che gli sembra comunque assolutamente inconcepibile e non se ne fa una ragione. C'è chi invece prende la decisione di lasciare e propone la separazione, ma poi è spesso visto come la parte "forte": sarà colui/colei oggetto delle critiche, delle ritorsioni di famiglia, del j'accuse di moralisti.

Ci si aspetta più energia da chi lascia piuttosto che da chi è lasciato. Ma non è affatto così. Le decisioni di separazione riconsegnano sempre cuori ammaccati, spesso feriti da entrambe le parti. La decisione di separazione è solo la fine di un lungo processo di allontanamento di due innamorati, che non è stato riconosciuto o è stato sottovalutato per troppo tempo. 

Ma il dolore accompagna sempre le separazioni. Sempre. 
Spesso, proprio nella delicata fase della dichiarazione delle condizioni di separazione, magari con gli avvocati già in campo, possono manifestarsi inaspettatamente ambivalenze e dubbi, emozioni forti come risentimento e rabbia emergono per fomentare un conflitto, a volte sopito per anni.

A questo punto anche il lavoro dei legali, soprattutto quelli coscienziosi, diventa davvero faticoso, quando non impossibile, soprattutto se, nelle lotte che i due vogliono innescare sono coinvolti dei bambini.

La collaborazione tra avvocati e mediatori diventa punto fondamentale per la buona riuscita di accordi duraturi, ma anche per riconoscere la professionalità di chi aiuta nella buona redazione degli atti legali necessari ad una separazione sostenibile che, non di meno, tenga conto di emozioni ed esigenze dei cuori, soprattutto dei più piccoli.


Maria Grazia Schembri
Dottore in Psicologia
Counselor e Mediatrice di Conflitti

Cell 338 1873210
e-mail : info@famigliando.it

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