domenica 9 dicembre 2018

MAMME DELL'OLIMPO. Workshop per madri in evoluzione.




CHE COSA È MAMME DELL'OLIMPO?

È un Workshop interattivo per madri attente alle evoluzioni psico-fisiche dei propri figli e della propria famiglia. Spiega come conoscere meglio gli stili materni e come migliorare la propria relazione con i figli e con il proprio partner.


BELLO! DIMMI DI PIU'!

Che tipo di genitore sei? Sei una mamma presente e protettiva come era la dea Demetra? O un po' ingenua e giocosa come Persefone? O, ancora, determinata e cerebrale come Atena? Nel Workshop scoprirai il tuo personale "stile materno" e potrai sperimentare la versione più Grande e più Bella di te stessa, attraverso il racconto dei miti delle madri dell'Olimpo.


QUANDO E DOVE SI SVOLGERÀ?

Il Workshop si svolgerà Domenica 16 Dicembre, dalle ore 10 00 alle ore 11:00 presso il Centro Olistico Butterfly di Cavriago (RE).


QUANTO COSTA?

L'iniziativa è gratuita.

In occasione dell'Open Day Natalizio del Centro Butterfly, il Workshop MADRI DELL'OLIMPO sarà dono dall'autrice e conduttrice, dott. ssa Maria Grazia Schembri, per chiunque voglia partecipare.


CHI CONDUCE IL WORKSHOP?

Il Workshop MAMME DELL'OLIMPO è ideato e condotto da Maria Grazia Schembri, dottoressa in Psicologia e Consulente Familiare. La dott.ssa Schembri lavora da anni in Lombardia ed Emilia Romagna sui temi legati alle relazioni Affettive e Familiari.


L'iniziativa è gratuita ma ha posti limitati

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PER RISERVARE IL TUO POSTO GRATUITO 

1. Premi sul pulsante REGISTRATI seguendo il LINK 

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-mamme-dellolimpo-workshop-per-mamme-in-evoluzione-53395102188

2. Ricevi SUBITO i biglietti nella tua casella email.

3. STAMPALI e portali all'evento, oppure presenta l'email in formato elettronico sul tuo cellulare. Facile!


Per informazioni o se si preferisce prenotare telefonicamente rivolgersi ad Elisabetta, coordinatrice del Centro, chiamando il 345 930 98 98.

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martedì 2 ottobre 2018

Tradimento: che fare? Una visione psicologica


A volte, nelle storie che mi vengono consegnate in consulenza di coppia,
emerge con grande prudenza la tematica del "tradimento". Lui per lei, lei per lui...



In una realtà spesso "costruita" dove anche le relazioni d'amore sono classificate come fossero malattie, il tradimento è un palliativo diffuso, praticabile, addirittura "consigliato", ma dagli effetti collaterali difficilmente quantificabili. Il "potere emancipativo del tradimento" di cui parlava Hillman è stato stuprato da "le 10 regole per tradire e non farti beccare" (regolette in pseudo-articoli cercaclik, che appaiono a chiunque frequenti i social). Retrocessione in tempo reale: la Bellezza perde l'integrità, l'Amore il suo potere di allontanare gli Umani dal pensiero della propria finitezza.



Si dice che amore e tradimento, nella vita, non vanno mai di pari passo: se c'è l'uno difficilmente c'è l'altro. Tuttavia questo è vero solo se consideriamo il tradimento un'azione reiterata, deliberata e consapevole, mentre la maggior parte delle volte il tradimento non lo è.



Ai fini di un'analisi psicologica della relazione, infatti, non ha molta importanza "chi ha tradito chi", ma piuttosto cosa si voleva tra-DIRE.

Cosa vuol dire?


Nelle coppie il tradimento può essere letto, in chiave sistemica, come l'estremo tentativo di dire qualcosa che, a parole, non si riesce proprio ad esprimere.


Le parole, nel loro significato antico, ci vengono sempre in aiuto: interessante notare come l'etimo "traditor" che significa, appunto,"consegnare oltre", viene usato dai francesi nel senso di "scoprire" e anche "svelare". A volte le lezioni dell'amore, purtroppo, sono dolorose, ma necessarie scoperte.



Generalmente uno dei due ha scoperto di essere "cresciuto", di aver modificato pensieri e desideri e ora, come in un vecchio paio di scarpe diventato troppo stretto, non si sente più a suo agio, ma fatica a condividere con l'altro questa propria evoluzione personale, temendo giudizi o ritorsioni.


Non sempre, ma spesso, scopriranno, dopo un periodo di consulenza (non facile, ma possibile), che in realtà entrambi sono cresciuti e necessitano "solo" nuove prospettive comuni, che ora, con orizzonti più ampi, possono costruire insieme.

Oppure si lasceranno, ma avendo distillato, in questo "crogiuolo", molte parti di Sè, che ora possono emergere per il proprio futuro.



Da ciò che ho rilevato in questi anni di consulenza, il tradimento si manifesta fondamentalmente in 3 modalità



La prima modalità risponde ad un preciso bisogno. Il classico esempio è l'uomo sposato il quale ritiene di non poter comunicare alla propria moglie le proprie fantasie, giudicandole troppo "spinte". In realtà forse ha provato a chiedere timidamente a questa donna di realizzare qualche sua fantasia, ma per vari motivi queste idee non sono state accolte o peggio, l'uomo è stato deriso o accusato di perversione. E' probabile che l'uomo in questione tenga a ciò che ha costruito con la moglie e non intenda separarsene per qualcosa che, alla fine, reputerà solo un'esigenza fisiologica personale. E' l'uomo (ma capita anche alle donne) che non intende farsi scoprire, perciò sceglie di non lasciarsi coinvolgere emotivamente, per non incappare in inutili complicazioni e preferisce corrispondere un prezzo come farebbe con un qualsiasi professionista. Il suo tradimento non lascia tracce ed è utile solo a mantenere un equilibrio omeostatico familiare. In questo senso e in questa forma, sì, il tradimento serve.



La seconda modalità ha il gravoso incarico di consentire il passaggio ad altro stato, staccandosi velocemente dalla relazione ufficiale in essere. E' la modalità che io chiamo del "traghettatore": si sceglie, più o meno consapevolmente, una persona che sostenga emotivamente il soggetto nel corso della sua transizione fuori dalla coppia. La relazione con la terza persona nasce come clandestina, ma non ha la forza di uscire allo scoperto, perchè la persona "scelta" ha già impegni familiari, di immagine pubblica o complicazioni personali che impediscono un reale impegno alla luce del sole. Spesso la persona che utilizza un traghettatore pensa sinceramente di essersene innamorato/a: la forza di quella passione, seppur complicata, permette di prendere le distanze da una situazione spesso "stagnante" con il proprio partner che solo attraverso l'energia di un nuovo amore, anche se posticcio, si riesce a lasciare andare.



La terza è il tra-dire, una bizzarra etimologia per raccontare ciò che solo attraverso la scoperta di un tradimento ci autorizziamo a dire. Dire-Tra, una modalità comunicativa spesso dolorosa, paradossalmente per entrambi i partner, che tuttavia decidono di "lavorarci sopra". Quest'ultima modalità è la più interessante dal punto di vista psicologico, perchè è l'unica sulla quale, con il consenso di entrambi, è possibile trasformare una situazione apparentemente irrisolvibile in una incredibile risorsa per i partner.

Per una comprensione del tradimento in questi termini, tuttavia è una buona idea rivolgersi ad un professionista, un "terzo neutrale", che aiuti nella gestione del sovraccarico emotivo che, necessariamente, il sapere o l'ammettere un tradimento comporta. 

Maria Grazia Schembri
Dottoressa in Psicologia e Mediatrice Familiare


Di seguito link a Radio Cusano Campus, dove il 5 maggio Annalisa Colavito intervista la dott. Schembri sul tema del tradimento.


Per approfondimenti o un incontro di consulenza singolo o di coppia non esitate a contattare la dott.ssa Maria Grazia Schembri
338 1873210 mg.schembri@famigliando.it

martedì 4 settembre 2018

Davanti al giudice (TrainDogs 504 - Fabio Palombo)

TRAINDOGS sono splendidi spaccati di vita, a volte leggeri come un soffio, altri duri come
la roccia, ma che non lasciano mai indifferenti. Undici righe meno qualcosa, nelle quali trovarsi e ritrovare parti di sé.

Chi ha a che fare con le coppie in separazione, dovrebbe cercare di comprendere profondamente queste undici righe: papà e mamma che ora litigano o sono affranti dal dolore, probabilmente sono stati una coppia felice, in un certo momento della loro vita.

L'Amore andrebbe onorato sempre, anche quando si decide di separarsi.

dott.ssa Maria Grazia Schembri

Per voi, Fabio Palombo:

TRAINDOGS504
Ci sarebbe la notte che abbiamo fatto l'amore per la prima volta. Quella, come si fa a dimenticarla. Ci sarebbe quell'altra, di notte, quando l'ambulanza non arrivava mai. E mi sembrava che non respirassi. Ci sarebbe il giorno che siamo entrati nella casa nuova, Avevamo comprato una bottiglia apposta e ci siamo un po' ubriacati, seduti per terra. Ci sarebbe la mattina che è nato nostro figlio. E tu eri seduto sul letto, e continuavamo a guardarlo, e a ridere. Ci sarebbe quella volta che ho perso il lavoro e tu mi hai tenuta tra le braccia, per ore, come una bambina. Ci sarebbe il giorno che è morta tua madre. E io cercavo i tuoi occhi, per dirti che c'ero. Ci sarebbe la notte che mi hai telefonato e mi hai detto che non tornavi a dormire. Ci sarebbe il giorno che ci siamo trovati davanti al giudice, con i nostri avvocati. E non ci siamo guardati in faccia.


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com'è nato TRAINDOGS