venerdì 20 novembre 2015

Cara Psicologa, ma cosa fai veramente?


Uno scambio di messaggi molto divertente su Facebook mi ha sollecitato questo articolo.

Una persona mi chiedeva: ma tu cosa fai ... veramente?

Già: chi sono mai questi psicologi?

Cosa fanno tutto il giorno... veramente?



Quei furbacchioni con qualche nozione di PNL che girano per case a far firmare contratti per cose delle quali potreste fare tranquillamente a meno, sono spregevolmente additati dalla mia ingenua, ma battagliera vicina di casa: "Bisogna stare attenti a quelli! Sono psicologhi!", mi dice ignorando completamente sia l'italiano sia la mia professione. 



Mi fa un po' ridere, ma purtroppo il pensiero comune sulla psicologia e sugli psicologi non differisce molto, nella sostanza, da ciò che pensa questa simpatica nonnina.



Altre persone, anche di una certa cultura, sono convinti che gli psicologi siano “mercenari” che vendono il loro tempo e la loro disponibilità all'ascolto, solo perché nessuno ha più tempo e disponibilità all'ascolto.



Infine c'è chi li scambia per sostituti di funzioni religiose, spesso oramai immigrati pure loro e con sempre meno appeal, o ancora per santi o eroi che fanno con abnegazione e gratuità, attività sempre a contatto con le tremende storie degli altri. 



Di contro, spesso, noi del "mondo psy" ci nascondiamo un po' altezzosi dietro il sigaro di Freud, le citazioni di Jung e le intuizioni di Bateson, senza poi saper dire con parole semplici che cosa facciamo veramente.



Sappiate dunque che chi ha come compagno di lavoro la psicologia, porta ogni giorno al guinzaglio una fiera. All'inizio sembra quasi una micetta tenera e paffuta, ma ben presto, se non la si governa, rischia di ucciderti.



Chi ha studiato per anni questa materia lo sa bene. Innanzitutto c'è quella storia dell'aggiornamento continuo, che qualche “vecchio” dell'ordine ha pensato bene di rendere obbligatorio, per evitare morti, feriti e dispersi nel lungo viaggio introspettivo a cui ti obbliga questa professione.



C'è il segreto professionale, che non è certo solo la tutela della privacy, ma il custodire nel cuore la sofferenza dell'altro: un fardello molto pesante da mettere in un cassetto, quando vuoi anche vivere una tua vita privata fuori dallo studio. 



Poi il professionista della psicologia si mette sempre in gioco in prima persona: qualsiasi cliente incontri, lascia che ogni storia risuoni dentro di lui e ne scavi le viscere. E sente la necessità di non lasciare le situazioni a loro stesse, se solo sospetta ci sia ancora un unico, minuscolo tentativo per trasformare le ombre in sorrisi.



Io appartengo a quei "tecnici" della psicologia che hanno scelto di lavorare con persone "sane", nelle normali fasi di transizione della vita, che, a volte per motivi più vari, non si riesce a superare da soli.



Sono varie le scuole di pensiero relative sia alla psicologia in senso tradizionale che nel counseling psicologico: ci si riferisce alla terapia della Gestalt, per esempio, o Cognitivo-comportamentale o Transazionale. Personalmente sono di estrazione "Sistemica", laddove ogni tematica proposta dal paziente è calata nel suo contesto relazionale ed emotivo e cerca di tener conto di più fattori, tenendo aperte quante più finestre possibili alla comprensione.



Lo Psicologo Counselor o Consulente Psicologico opera in contesto non-terapeutico: egli si limita a "guidare", indicando trappole e scorciatoie, ma solo ed esclusivamente dove, pur non conoscendo la strada, il paziente stesso vuole arrivare; il Consulente Psicologico fornisce inoltre strumenti pratici e momenti di riflessione profonda, per facilitare la risoluzione al problema portato dal singolo o migliorare una relazione di coppia.





Ho scritto altre volte sull'argomento, ma ritornarci giova, con tre domande fondamentali:



·        Quando è tempo di attivare una breve consulenza psicologica?

·        E' possibile, dato un problema di coppia, che io venga da solo?

·        C'è garanzia di risultato?



Vediamole una per volta:



Quando è tempo di attivare una breve consulenza psicologica?



Quattro le situazioni tipiche che ho individuato personalmente:



·        Quando la persona ha un problema specifico da risolvere, cioè una situazione che sembra richiedere un surplus di energie vitali e che non si riesce a risolvere altrimenti.

·        Quando si ha l’esigenza di un check-up della propria salute mentale: si desidera sapere se le proprie reazioni a qualche determinata situazione siano “normali”.

·        In presenza di un sentimento o emozione molto forte (rabbia, senso di colpa, dolore, ecc) rispetto agli eventi passati, che rischia di esaurire le risorse psichiche della persona.

·        Nella ricerca personale di nuovi equilibri a seguito eventi esistenziali particolarmente impegnativi.





E' possibile, rilevato un problema di coppia, che io venga da solo/a?



I problemi relazionali di coppia sono quelli per i quali ricevo maggiori richieste. Per problema relazionale intendo una situazione di dis-agio che può manifestarsi anche solo in uno dei due partner, ma che, magari nel tempo, si teme andrà comunque ad impattare sulla coppia.



Può essere una gelosia, la mancanza di indipendenza economica di uno dei due, un conflitto con le famiglie di origine, problemi nella gestione dei figli e così via. Sono insomma problemi di persone "normali", che necessitano parlare nella più totale riservatezza e chiarirsi le idee, per esempio, per capire se è possibile continuare la relazione attuale o interromperla.



In tutti i casi: essere insieme in consulenza di coppia facilita e velocizza i processi di un problema che è già stato condiviso. Tuttavia talvolta accadono episodi che si reputa necessario elaborarsi prima in sede privata, soprattutto per la paura di "buttare alle ortiche" il progetto di tutta una vita.



In questi casi è possibile e spesso auspicabile, effettuare consulenze singole e, eventualmente in un secondo momento, inserire nella consulenza l'altra persona della coppia.



C'è una "Garanzia del risultato"?



La garanzia del risultato non è riferibile a nessuna prestazione sanitaria, tantomeno alla psicologia, visto che l'essere umano è molto complesso nella sua struttura fisica e psicologica e moltissimi fattori concorrono al mantenimento di uno stato di benessere così come di malessere.



Nella psicologia, in particolare, nessun professionista serio ed in buona fede potrà mai dare una garanzia sui risultati, semplicemente perchè gran parte del "lavoro" lo farà il paziente.

Quello che, sì, posso garantire fin da ora è che, volendo esplorare le ipotesi che scopriremo insieme, farò tutto il possibile per accompagnarvi con perizia e prudenza, nel migliore dei modi che conosco.


Maria Grazia Schembri
Dottoressa in Psicologia
Counselor e Mediatrice di Conflitti
338 1873210 - mg.schembri@famigliando.it
Info sulla Dott.ssa Maria Grazia Schembri 




Per approfondire

Per chi desidera approfondire i vari orientamenti teorici, consiglio un bell'articolo sul sito di Medici Italia, contenitore scientifico all'interno del quale sono iscritta anche io.

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